Siamo alle solite - 17-02-02 - Vittorio Pagliarulo 

 

 

Quando vuoi colpire un tuo avversario o nemico o chi di più ti piace, a ragion veduta o meno, è d’obbligo non offrirgli mai il fianco: materialmente, se la sfida e a singolar tenzone; verbalmente, invece, se della stessa persona si pensa peste e corna e gli si dice senza alcuna remora di essere un criminale o incettatore di criminali. Sbagliato!

 

La gente della strada quando, in questo paese, discute di edilizia e pensa ai costruttori, e si rende conto che di imprese locali operanti quasi non ve ne sono, ma vengono tutte dal napoletano,dal casertano, dall’interland aversano, l’immaginario collettivo, si orienta subito verso la camorra, il riciclaggio di capitali sporchi e chi più ne ha più ne metta. Sbagliato!

 

Le imprese che si interessano di edilizia del napoletano, del casertano e dell’interland aversano sbarcate in Valle Telesina o direttamente in Telese Terme, sono una fatta di criminali? E chi si permette di dire questo? Forse che a Telese non vi sono delinquenti? Chi vi scrive non può essere egli stesso un delinquente? Che si provi qualcuno a darmi del delinquente: dovrà vedersela con il magistrato e provare quanto ha detto!

 

No illustri signori, Vendola deputato e D’Occhio sindaco: siete entrambi completamente fuori strada e ve lo dimostro. Ancora una volta, entrambi, avete rimescolato le acque (e solo iddio sa quanta ne abbiamo di acqua, figuriamoci a rimescolarla) con falsi problemi allontanandovi, come è d’uopo tra politici,  dalla soluzione dei problemi reali.

 

Onorevole Vendola, perché non ha chiesto al ministro dell’Ambiente e al presidente del Consiglio dei ministri (poteva risparmiarsi il ministro degli Interni, di questi giorni affaccendato a dare risposte verosimili per i fatti di Genova) se non sia finalmente arrivato il momento tanto agognato di  stabilire una volta per tutte, quali sono gli adempimenti scrupolosi cui attendere da queste parti, prima ancora di porre la prima pietra per la realizzazione di un immobile specie quando è per civile abitazione?

 

Considerato che di prime pietre, a Telese, On. Vendola, ne sono state poste una miriade, vogliamo imporre a chi di dovere, una buona volta per tutte, di disporre accertamenti scrupolosi se qualcuno di questi edifici, almeno nelle zone ritenute a rischio idrogeologico, non nasconda qualche luttuosa insidia da manifestare in futuro? 

 

Non sarebbe arrivato il momento di intervenire sul territorio con un accurato monitoraggio (come stanno facendo  - oserei dire senza alcuna esagerazione perché il paragone è perfettamente calzante -  i nostri militari specialisti in sminamento nei vari territori laddove il vento di guerra non è ancora passato completamente) che consenta a tutti di dormire sonni tranquilli?

 

Non mi si taccia di essere melodrammatico, sindaco D’Occhio, se la dolina di via Udine non si fosse decisa di venire giù rumorosamente, in quell’area, non sarebbe sorto un altro condominio? Sbaglio o era stata presentata richiesta di concessione edilizia proprio su quel sito?

 

Un incremento di 1.700 abitanti nell’ultimo ventennio, poi,  in un territorio come il nostro di appena 918 ettari, è già molto. La realtà demografica, invece, credo sia completamente diversa, altrimenti mi si deve spiegare che in questo paese si costruisce per gli extraterrestri piuttosto che per gli umani, con tutto il rispetto per l’ISTAT. 

 

E ai concittadini che sono stati fatti rientrare negli appartamenti che si affacciano sul laghetto, è stato detto loro che devono attrezzarsi, da questa estate, per far fronte all’assalto delle zanzare? Eppure si conosceva della presenza di quella sorgente “affogata”! E’ stato giusto favorire l’insediamento di edifici che la circondano ancor prima di fare scrupolosi accertamenti?

 

Tenuto conto che Telese è sull’acqua non sarebbe arrivato il momento, sindaco, di porre mano ad uno studio approfondito sulle falde acquifere e sulla loro circolazione?

 

Come si dice…, la lingua batte dove il dente duole, ancora una volta: abito un condominio a ridosso della scuola materna. Sul retro di questo edificio abbiamo un pozzo semiartesiano con un livello statico di  metri. 1,50 e un livello dinamico che non si discosta di molto (per i non addetti significa che l’acqua è a metri. 1,50 di profondità e, attingendo copiosamente previo pompa sommersa, tale profondità non varia di molto, immaginarsi quindi che abbondanza).

 

Il condominio, a meno di metri 100 dal fiume Grassano  sovrasta quest’ultimo di appena metri 4. Ciò significa che le acque sotterranee corrono, verosimilmente, verso il fiume.

Orbene, la tanto paventata cementificazione del sito alla confluenza  dei fiumi Seneta e Grassano è iniziata.

 

Domande:

  •  cosa succederà alla circolazione delle acque sotterranee di cui si accennava prima, allorquando le fondazioni di questi ultimi manufatti ne impediranno il deflusso?

  •  con il tempo la vedremo nei nostri scantinati così come la si ritrova negli scantinati di una infinità di edifici a Telese?

 

Ecco: non governare le acque sotterranee previo accurato monitoraggio significa favorire il dissesto idrogeologico e questo si che è criminoso verso la collettività!

 

Un tempo ormai lontano, quando si era in campagna elettorale - e mi riferisco alle elezioni per i governi locali - gli opposti schieramenti occupavano balconi dirimpettai e il tutto, solitamente, si esauriva con l’esibizione di indumenti intimi con l’intento di far credere (o forse era anche vero) che erano appartenuti al gentil sesso della parte politica avversa che ambiva, povero cornuto,  amministrare il paese.

 

Gli argomenti sono cambiati ma la strategia no, rimane quella di un tempo. Basta con sterili duelli, quindi. Non ci allontaniamo dalle cose veramente vere perché non ci casca più nessuno.

 

In un paese normale, egregio sindaco, l’interesse superiore è quello in nome e per conto della collettività. Questo vale anche per l’On. Vendola al quale - se vuole interessarsene  gliene saremo sempre grati - chiediamo di tenere gli occhi ben aperti e denunciare con risolutezza quello che si può provare e di provato, caro On., in questo scritto, ne abbiamo parlato fin troppo.

 

Rimbocchiamo tutti le maniche, quindi, nell’interesse di tutti.

 

Tutti!